Descrizione d’Orbetello nel 1646
Quella che segue è una descrizione della terra di Orbetello, nello Stato dei Presidi, appena all’alba dell’assedio francese del 1646 respinto da Carlo della Gatta e dagli uomini inviati dal Regno di Napoli che ne deteneva l’amministrazione. Tutto è tratto dall’Istoria dell’assedio di Orbitello di Francesco Capecelatro.
[…] Passati dunque i Gravisci , il fiume Fiore, e la Pescia, ritrovasi ne’ lidi di Toscana presso l’antica Ansidonia una siretta gola di terra o istmo che vogliam dire, il quale allargandosi poi in maggior giro forma una penisola detta Monte Argentajo, di paese aspro e forte di sito, in su l’uno de’ capi del quale è il Porto di Ercole, e sulla cima di un monte la fortezza dello stesso nome, e più innanzi sopra l’istmo che forma il lago di Orbitello un’ altra rocca detta Monte Filippo, dal nome di Filippo III Padre del presente Re, in tempo di cui ella fu fondata. Nell’altro capo della penisola vi è il porto di Santo Stefano guardato da una fortezza parimente nomata Santo Stefano. Fra l’istmo poi della penisola e la terra ferma vi è un lago, come scrive Plinio, di acqua salsa, ma in modo racchiuso dalla penisola di Monte Argentaio e da un’altra lingua di terra che si stende dall’altro lato ingombrata da boschi di spessi pini (detta perciò la Pineta), che appena per una stretta foce detta la Peschiera scarica le sue acque nel vicino mare. Nel mezzo del lago, che ha tre miglia di larghezza e ventisei di giro, si stende un’altra lingua di terra di forma lunghetta, ed alquanto acuta a guisa di piramide,sulla punta della quale è posto Orbitello, di recinto da mezzo miglio , che viene a formar quasi un triangolo, ma non uguale, per esser una delle punte che sporge verso il lago più acuta delle altre due, che guardano verso terra. Dalla parte delle acque è cinto da due cortine di mura con quattro torrioni, due per ciascuna di esse che vanno a terminare in una porta detta delle Mulina che sta sulla punta che detto abbiamo che entra nel lago , ove è un comodo luogo da sbarcare nella terra,detto il Porto, e poi alcune mulina volte dalla stessa acqua del lago. Nella punta del lato manco che confina colla parte di terra vi è un torrione detto della Campanella, e nell’altra punta del lato destro vi è un forte baluardo alla moderna ben terrapienato, detto il Gusmano. Vicino il torrione della Campanella Vi è una porta, per la quale si va verso terra , detta porta del Terreno, e vicino ad essa ritrovasi un altro gran baluardo parimente ben ripieno di terra e munito di artiglieria, detto la Rocca , il quale si stende assai più in fuori degli altri due degli angoli che detto abbiamo; e fra la Rocca ed il Gusmano vi è un altro bastione più piccolo , il quale non sporge tanto in fuori quanto il primo , ancor esso ben terrapienato e munito , detto Santa Maria, li quali son poi congiunti tutti insieme danna forte cortina di mura assicurata al di fuori da una falsabraca (è di mestieri di usare le voci moderne per intelligenza di chi legge), da due mezze lune e da altri ripari, con un largo fosso pieno di acqua, che fa restar la terra in isola, e tutta circondata dal lago. Dalla parte manca di Orbitello presso il torrione della Campanella vi aveva fatto ancora lavorar Carlo altre trincee e ridotti per coprire e difendere la porta del Terreno. Tutto lo spazio poi della terra è circondato da una impalizzata , o vogliam dire riparo di grossi legni fitti nell’acqua, che vietano il potersi con barchette accostare presso il muro per combatterlo. La predetta lingua di terra, ov’è posto Orbitello, dalla parte di oriente è ripiena di arbori fruttiferi , di ulivi, di viti e di altri soavi frutti, che si allarga poi in feconde e fertilissime campagne nobilmente coltivate dalla diligenza degli Orbitellani. Dall’altra parte poi di occidente chiamata il Porto, vi soprasta il delizioso monte Argentaio,e dall’uno e dall’altro lato ha due amene spiagge di mare, detta l’una il Tummolo, e l’altra Feniglia. Passato poi Orbitello si trova il fiume Albegna, ed indi una torre detta delle Saline, ed il porto di Telamone che da una parte ha una fortezza antica , detta il vecchio Telamone, e dall’altra un altra rocca detta Telamone nuovo, ed in esso porto sbocca il fiume Osa ed un altro fiumicello d’ignobil nome. Passato poi l’Ombrone ed altri fiumi che scorrono per le maremme di Siena, si ritrova un altro promontorio che sporge in mare non meno di Monte Argentaio, ed in esso presso l’antica Populonia è fondato Piombino, che dà nome al suo Principato posseduto già dalla famiglia Appiana , ed ora dal Lodovisio nipote del Pontefice Gregorio XIV, ma con guardia dei Spagnuoli nella rocca. All’incontro di Piombino vi è l’isola dell’Elba con il capace e comodo porto di Longone, con una fortezza sopra di esso del medesimo nome, parimente custodita da soldati del Re.