Enrico Millo e l’impresa dei Dardanelli

Durante la Guerra Italo-Turca, l’Italia assalì i forti dei Dardanelli per colpire al cuore il nemico. Il capitano Enrico Millo forzò l’entrata dello stretto con una flottiglia tricolore nella notte del 18 luglio 1912. L’episodio è così ricostruito da Augusto Vittorio Vecchi, alias Jack La Bolina, in Esempi di virtù navale italiana.

***

Sul mare perfettamente tranquillo nella notte del 18 luglio, a ponente dell’estremità meridionale dell’isola di Strati, la R. nave Vettor Pisani è attorniata dalle cinque torpediniere Spica, Centauro, Astore, Climene e Perseo e dai due cacciatorpediniere Nembo e Borea.

Sulla Spica si è ora imbarcato Enrico Millo alle 7 e mezzo. Sull’incrociatore è rimasto Paolo Marzuolo. Tutto è pronto, gli animi e le navi. La luna tramonta alle nove; propizio è l’istante per muovere. Già dal mare si scorgono i pennelli luminosi dei Turchi accendere di luce azzurognola la Bocca dei Dardanelli… Sono dunque consapevoli che qualche cosa si mulina da noi contro l’antico Ellesponto? Può darsi: ma il sospetto dei nostri si muta in certezza quando dalle isole di Imbros e Tenedos i segnali ottici del nemico avvertono della presenza di forze italiane i forti dell’imbocco.

…Si accendono altri proiettori: ora sono parecchi che esplorano il mare circostante. Ma i giovani comandanti non se ne curano…

Le torpediniere procedono in fila a lumi spenti nelle acque della Spica che le precede tutte; prima distanti l’una dall’altra cinquanta metri che po si contraggono a quindici. I fuochisti sono stati avvisati che governino i fuochi in modo che nessuna scintilla di carbone esca dai fumaioli. Procedono a cammino lento sinchè raggiungono il traverso di Kum Kalè che apre loro fuoco addosso in salva. Allora accellerano il passo. Gli orologi segnano il tocco e sei minuti del nuovo giorno astronomico, ma, appena l’ora è oltrepassata di altri sette minuti, i segnali d’allarme che i Turchi si comunicano a vicenda, echeggiano nella notte sin qui silenziosa, e con essi i colpi di cannone…

La squadra appena scoperta, illuminata dai proiettori e fatta bersaglio alle artiglierie nemiche, si stringe alal terra europea sino a distanza talora di 15 metri per evitare cannonate e fucilate sparate dall’altura.

I Turchi che fulminavano dalla batterie della riva d’Asia lontana, giudicando che le nostre navi sarebbero passate in mezzo al canale, avevano regolato per quella distanza la propria punteria: e siccome le cinque sorelle si erano invece strette alla riva Europea, i colpi dei Turchi d’Asia, erano, come suol dirsi, corti, cioè non le raggiungevano, mentre i colpi delle batterie della riva europea oltrepassavano il bersaglio.

Le nostre navi giungevano intanto sulla linea di sbarramento del canale, attraversato da grossi cavi d’acciaio. La Spica riuscì ad oltrepassarli, am ebbe le pale dell’elica destra contorte e quelle dell’elica sinistra rotte. Ma per fortuna, esse, rompendosi e torcendosi, spezzarono il cavo vettore dell’energia elettrica, che doveva, al tempo opportuno, accendere alcuni torpedini adagiate in fondo al mare.

Quando tutte le torpediniere ebbero oltrepassato l’ostacolo dovevano procedere al siluramento delle navi turche, ma un terribile fuoco di sbarramento, concentrato di tutte le batterie delle due coste dei Dardanelli, rese impossibile l’attacco. Allora, poichè la nostra squadra, alla viva luce dei proiettori, aveva potuto fare tutte le ricognizioni necessarie alla nostra marina lungo il canale, Enrico Millo, messa su un piatto della bilancia la morte certa dei suoi commilitoni e sull’altro un trionfo assai dubbio, ordinò di retrocedere.

Tornarono tutte le navi e tutti gli uomini intorno alla Vettor Pisani, dopo essere riamsti un’ora e ventotto minuti nella zona di fuoco. Fatto mirabile non superato da alcuna altra marina al mondo.

 

 

 

historiaregni

Historia Regni è un portale telematico dedicato alla storia, anzitutto quella italiana. Nasce su iniziativa di Angelo D’Ambra, è senza scopo di lucro e si avvale di collaborazioni gratuite. Le foto presenti sono state, in parte, prese da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo al nostro indirizzo email info@historiaregni.it e si provvederà alla rimozione.

2 pensieri riguardo “Enrico Millo e l’impresa dei Dardanelli

  • 17 Agosto 2021 in 20:55
    Permalink

    Il timoniere di una di quelle navi, la Climene, era mio nonno Cap. Giovanbattista Pisanelli.

    Rispondi
    • 23 Ottobre 2021 in 20:52
      Permalink

      Gianluca Pisanelli , buona sera, sto facendo una ricerca sulla missione dei Dardanelli, io ho dei giornali e cartoline dell’epoca, documenti vari, ma cerco qualcuno che abbia delle foto o documenti da scambiare , il mio concittadino dal nome Agostino Longo era cannoniere scelto sulla climene,

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *