Esperimenti medici nel campo di Auschwitz

Alla realizzazione dei piani di sterminio nazisti presero parte anche medici tedeschi, sia quelli a capo delle strutture sanitarie delle SS e della Wehrmacht, sia quelli impiegati negli istituti di ricerca delle facoltà di medicina. Particolarmente efferato fu il ruolo dei medici delle SS in servizio ad Auschwitz, tra essi Carl Clauberg e Horst Schumann.

I due condussero criminosi esperimenti medici con lo scopo di migliorare lo stato di salute dei soldati tedeschi, per studiare piani di sterilizzazione e programmi demografici postbellici.

Promotori di questi esperimenti furono l’SS-Reichsfuhrer Heinrich Himmler, l’SS-Obersgruppenfuhrer Ernst Grawitz e Wolfram Sievers, il medico primario delle SS. Del tutto indipendenti erano invece gli esperimenti condotti sui prigionieri da alcuni medici su richiesa di ditte farmaceutiche tedesche o istituti di medicina.

Il compito di indagare un ottimale sistema di sterilizzazione fu affidato a Carl Clauberg. Questi condusse esperimenti che ebbero inizio alla fine del 1942 nell’ospedale femminile di Birkenau, nella baracca numero trenta del campo BIa. Più tardi ebbe a disposizione una parte del blocco numero dieci del campo base di Auschwitz. Numerose furono le ebree schedate come “detenute per scopi sperimentali”. Queste donne subirono, impotenti, le sperimentazioni di Clauberg. Erano soprattutto giovani ragazze che avevano già partorito, divenute cavie in quanto sicuramente fertili, ma non mancavano quelle più mature, che non avevano ancora perso il ciclo mestruale e quindi erano potenzialmente fertili. Il metodo di sterilizzazione che Clauberg elaborò evitava il ricorso all’operazione e consisteva nell’introdurre durante una finta visita ginecologica una sostanza chimica irritante provocante una grave infezione dell’ovidotto. Gli interventi venivano condotti in modo brutale, provocando spesso complicazioni a livello del peritoneo ed emorrargi delle vie genitali che portavano spesso alla morte.

Nel gennaio del 1945 Clauberg fu spostato a Ravensbruck dove continuò i suoi esperimenti sulle ebree trasferite da Auschwitz.

Nel 1942 ad Auschwitz portava avanti sperimenti sulla sterilizzazione anche il dottor Horst Schumann, ufficiale della Luftwaffe e Sturmbannfuhrer delle SS. Anche Schumann aveva il folle obbiettivo di dare al Terzo Reich gli strumenti migliori per l’anninetamento biologico dei popoli assoggettati. Ebrei, slavi, zingari dovevano essere privati scientificamente della loro capacità riproduttiva e scomparire dalla storia.

Nella tristemente famosa baracca numero trenta del campo femminile Bla di Birkenau, il dottor Schumann sperimentò su innocenti prigionieri ebrei, tanto donne quanto maschi, le irradiazioni di raggi X. Gli ebrei diventavano oggetto di esposizione alle radiazioni su testicoli e ovaie. Tutto ciò comportava gravi ustioni, infiammazione cutanee e lesioni ulcerative che conducevano alla morte. Dopo alcune settimane nell’ospedale del campo base ai detenuti veniva prelevato il liquido seminale che veniva analizzato per accertare presenza e vitalità degli spermatozoi. Indipendentemente dai risultati una parte di queste cavie umane veniva sottoposta a orchiectomia, gli uomini, e a ovariectomia, le donne, per analizzare gli organi trattati coi raggi e ottenere materiale istologico omparativo. Gli esperimenti di sterilizzazione tramite raggi X risultarono insuoddisfacenti e Schumann alla fine si dichiarò favorevole al metodo della castrazione, ritenendolo più rapido e sicuro. Dei castrati da Schumann, parte moriva a causa di infezioni generalizzate o emorragie interne.

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

Bibliografia: AA.VV., Auschwitz, il campo nazista della morte, (a cura del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau)

 

 

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