L’eccidio di Casa Pardo Roques

L’eccidio di Casa Pardo Roques si consumò a Pisa nel 1944 quando militari tedeschi fecero irruzione nell’abitazione di Giuseppe Pardo Roques trovandolo insieme ad un gruppo di amici e conoscenti. Dopo aver chiuso in una stanza gli ospiti della casa, prelevarono valori e oggetti preziosi, e, prima di andarsene, assassinarono tutti con raffiche di mitra e bombe a mano.

Pisa fu colpita inaspettatamente da quell’orrore.

Dall’Università, come conseguenza delle leggi razziali, erano stati allontanati sei professori, Enrico Franco, Attilio Gentili, poi riconosciuto ariano, Giulio Racah, Ciro Ravenna, morto ad Auschwitz, Cesare Sacerdoti ed Enrica Calbresi, poi suicida. Furono pure allontanati, quattro assistenti, nove docenti e il lettore di tedesco della Scuola Normale Superiore.

Più tardi, fra la fine del 1943 e l’ottobre del 1944, circa venti furono gli ebrei pisani deportati ed una sola di essi, Liana Millul, sopravvisse. A loro va aggiunta un’altra ventina di ebrei che, nati a Pisa, si erano poi trasferiti altrove. Quasi tutti furono consegnati ai tedeschi a seguito di delazioni.

Convinto di poter godere di protezione anche dopo il 30 novembre del 1943, Giuseppe Pardo Roques, presidente della locale Comunità Ebraica, non lasciò mai Pisa. La mattina dell’1 agosto del 1944, però, le sue certezze furono drammaticamente sconfessate. Tedeschi fecero irruzione nella sua abitazione, a Via Sant’Andrea, la saccheggiarono e massacrarono quanti vi trovarono. Morì lui stesso, i fratelli Dario e Teofilo Galicchi, il figlio di questi, Cesare, con la moglie Ida De Cori, Ernesto Levi e sua moglie Cesira. I tedeschi trucidarono anche cinque non ebrei presenti: le domestiche Silvia Bonanni e Giovanna Ducci Ulivari, la sorella di quest’ultima, Alice, e due vicini di casa, Emilia Pochini del Francia e Dante Ristori.

Furono i frati del convento di Convento di Santa Caterina ad accorrere per primi e trovarono qualcuno ancora vivo, ma, poco dopo, per nessuno c’era più nulla da fare.

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

Fonte foto: dalla rete

Bibliografia: M. Luzzatti, Ebrei e ebraismo a Pisa

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