Ordine dell’Aquila Estense
In pieno Ottocento, nella corte estense ancora mancava un vero e proprio ordine equestre. La necessità era avvertita dalla nobiltà che auspicava un segno distintivo della fedeltà al Duca ma anche dalla borghesia che, attraverso un siffatto ordine, avrebbe potuto avere un più facile viatico per frequentare la corte.
L’Ordine della Trivella d’Oro, con preciso riferimento al noto strumento di perforazione che figurava nello stemma di Modena, venne costituito il 30 aprile del 1658 da Francesco I, Duca di Modena.
Non ebbe vita lunga e, infatti, se ne perdono le tracce già nel 1658.
I primi decorati furono il Gran Maestro Francesco I, il principe Almerigo, il Conte Ludovico Coccapani e il Marchese Bonifacio Rangoni. Ne facevano dunque parte i nobili più importanti nella società modenese. Il segno distintivo era una trivella d’oro che veniva consegnata dal Gran Maestro con l’obbligo di portarla appesa ad una “trezza di tre colori differenti portata ad armacollo dalla parte sinistra”. Non farlo era sconsigliabilissimo: se l’insegna veniva persa o dimenticata il cavaliere automaticamente decadeva. Probabilmente l’attività dell’Ordine fu riconducibile a quella di un Consiglio Segreto di Stato in cui, accanto al Gran Maestro, sedevano i grantrivelli, quattro cavalieri di fiducia.
Dalla sua scomparsa sino all’Ottocento, gli Estensi non ebbero un loro ordine ma solo una onorificenza, la Croce dell’Aquila Estense concessa da Francesco III nel 1768 ai Canonici di Correggio e a quelli di Carpi, all’abate di Santa Maria della Pomposa di Modena nel 1772 ed ai canonici della Collegiata di Mirandola nel 1777. Il Duca Ercole III, invece, stabilì per le funzioni di corte, nel 1781, una decorazione che distinse il Grand Eliemosiniere, il Gran Cappellano ed il Gran Cerimoniere ovvero una “semplice croce d’oro, avente nel mezzo da una parte l’aquila estense e dall’altra il nome e la cifra latina del Sovrano”.
Finalmente a metà Ottocento, il Sovrano s’apprestò ad adempiere alla nascita di un vero e proprio ordine equestre. Tra il 1851 ed il 1855, infatti, il sovrano di Modena, in prima persona, studiò diverse bozze di statuto, poi, il 27 dicembre del 1855, con motu proprio, fece nascere l’Ordine dell’Aquila Estense.
Quest’ordine venne costituito dal Duca per premiare con pubblica onorificenza “i segnalati servigi resi alla R. sua Persona e Famiglia a vantaggio e sostegno della legittima autorità”. Ne potevano essere insigniti solo i cattolici ed il conferimento del grado spettava al Duca, Gran Maestro. Il numero degli insigniti era limitato a dieci Cavalieri di Gran Croce, venti Cavalieri Commendatori e sessanta Cavalieri ordinari.
Tutti i decorati potevano presentarsi a corte nella divisa di nobile, se non avevano invece uniforme propria, e avevano gli onori di corte in quanto i cavalieri godevano della nobiltà personale.
Le insigne consistevano in una croce smaltata in bianco e bordata d’azzurro, d’otto punte, terminanti in globetti d’oro, ai quattro bracci eran collocati le lettere E.S.T.E., sul fronte al centro della croce, appariva l’aquila estense d’argento su scudo azzurro contornata di lista bianca e le scritte “proxima soli” e “MDCCCLV”. Sul retro, invece, lo scudo era bianco contorniato di lista azzurra e portava al centro l’effige in oro di San Contardo d’Este con, nella lista azzurra, la scritta “S. Contardis Atestinus”. Le insigne erano sormontate da corona per i decorati fuori numero, da trofeo d’oro per i militari e da ghirlanda di quercia per i civili.
Fu abolito nel 1861, con l’Unità d’Italia, sebbene Francesco V continuò a concedere la decorazione anche negli anni del suo esilio.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Bibliografia: P. Vasco Ferrari, I segni del potere estense