Per la storia de las Compañías Viejas del Mar de Nápoles

Nel corso della storia si è usato imbarcare truppe di fanteria per dare maggiore capacità difensiva alle navi, ma soprattutto per acquisire maggiore capacità militari nelle azioni in mare.
I Greci nell’età classica crearono una unità di fanteria specializzata nel combattimento in mare, gli epibatai, ed anche Roma tentò di creare una unità del genere sotto l’imperatore Nerone, la Legio I Classis.
Tutti i film di Hollywood associano questo tipo di unità con i Marines statunitensi, ma qualcosa del genere esisteva già molto prima.
Nel 1537, l’imperatore Carlo V diede vita alla Compañías Viejas del Mar de Nápoles, ovvero una compagnia di archibugieri assegnati alle sue Escuadras de Galeras del Mediterráneo.
L’idea dell’Imperatore era quella di stabilire una forza di combattimento in grado di muoversi con agilità negli abbordaggi come nelle difese della proprie galee con la stessa abilità della terraferma.
All’inizio si contavano 125 uomini in ogni galea spagnola. L’obiettivo primario era quello di contenere l’influenza dell’Impero Ottomano nel Mediterraneo giacchè i Turchi assediavano le città costiere di Spagna e minacciavano le rotte marittime dell’Impero.
Sarà però con suo figlio Filippo II che questi corpi militari raggiungeranno la loro piena maturazione. La Spagna proietterà il suo potere navale sulla costa per mezzo di forze militari imbarcate sulle galee e capaci di respingere attacchi senza compromettere le capacità di combattimento.
Così il 27 febbraio 1566, quasi trent’anni dopo l’ordine di Carlo V, sua Maestà Cattolica Filippo II creò il Tercio de la Armada del Mar Océano.
Per comprendere a pieno la decisione di Filippo II è necessario analizzare il contesto storico. Nel 1565 la principale delle minacce era l’espansione ottomana. Gli ottomani avevano attraersato il Bosforo e conquistato Grecia, Balcani, Romania, Bulgaria e parte dell’Austria. L’anno successivo i Turchi tentarono anche l’assalto a Malta ma furono sconfitti dalle forze cristiane dopo quattro mesi di assedio.
Cinque anni più tardi questo nuovo tercio fu impegnato nella più importante battaglia navale del secolo, la battaglia di Lepanto del 1571. In questa battaglia le sue truppe rappresentavano un quarto dell’intero contingente cristiano. Questi uomini presero La Sulatana, la nave capitana della flotta turca. Tra loro c’era anche Miguel de Cervantes Saavedra.
Lo stesso tercio partecipò nel 1573 alla spedizione di Tunisi e dieci anni dopo prese parte anche alla conquista della terza isola più grande dell’arcipelago delle Azzorre, con l’armata di don Alvaro de Bazan e la fanteria sotto il comando del capitano di campo Don Lope de Figueroa.
Fu questa la prima azione navale in cui fu usata una barca a fondo piatto e con rampa pieghevole, appositamente costruita per proteggere i fanti e facilitare lo sbarco. Tra questi protagonisti eccelse lo scrittore Lope de Vega.
A partire dal 1704 i tercios diventano Regimientos de Bajeles, Armada, Mar de Nápoles e Marina de Sicilia, parte di essi entra nell’Esercito, il resto rimane in marina costituendo il Cuerpo de Batallones de Marina.

 

 

 

Tradotto e riadattato da “Infanteria de marina española” di Francisco Garcia Campa – Bellumartis Blog de Historia militar.

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