Storia del Cristianesimo: Santa Anastasia di Sirmio
Probabilmente non fu che una personificazione della “anastasi”, ossia della Resurrezione, ma la Leggenda Aurea vuole Anastasia arsa viva a Sirmio, all’epoca di Diocleziano. E’ a lei dedicata la basilida del Colle Palatino?
Di nobili natali, educata cristianamente grazie alla madre ed alla guida di San Crisologo, Anastasia fu costretta a sposare il pagano Publio. Restò votata alla conservazione della verginità ricorrendo come stratagemma ad una falsa malattia. Il marito allora tentò di farla morire per fame al fine di impadronirsi almeno della sua ricca dote, ma fu lui improvvisamente a morire. Diocleziano la diede in moglie ad un prefetto che si dichiarò disposto a a rispettare la sua verginità, pur di mettere le mani sulla sua dote, ma Anastasia si rifiutò perché desiderava donare le sue ricchezze ai poveri. Fu allora condannata al rogo, nel 304. Nel 460 le sue reliquie furono fatte traslare a Costantinopoli per interessamento del patriarca Gennadio.
A Roma troviamo una chiesa a lei intolata presso il Circo Massimo, la sua festa venne celebrata il 25 dicembre.
La Basilica di Sant’Anastasia sorse per volontà di Costantino. Diverse epigrafi citano nobili di nome Anastasia, probabilmente appartenenti alla famiglia imperiale, come la sorellastra stessa dell’imperatore. Sarebbe stata forse proprio lei a determinare la diffusione di questo antroponimo nella casa imperiale. L’Anonimo Valesiano la definisce altera Constantini soror, espressione che ha indotto alcuni studiosi a ritenere che fosse figlia di Elena, sposa in prime nozze di Costanzo Cloro, anziché della seconda moglie Teodora. Secondo Ammiano Marcellino anche le terme di Costantinopoli sarebbero state chiamate Anastasiane dal nome della principessa, così epr il Whitehead la stessa basilica sarebbe stata intitolata a Sant’Anastasia perché fondata dalla sorella di Costantino. Restano tuttavia solo ipotesi.
La celebrazione del Natale sarebbe stata istituita dall’imperatore proprio in questa chiesa per sottolinearne l’importante ruolo. Il titulus Anastasiae quindi, innalzato nel 326, il 25 dicembre di quello stesso anno avrebbe accolto la prima Messa di Natale. In tale ottica, la sua edificazioneavrebbe assunto una valenza fortemente simbolica e rappresentativa in quanto cappella palatina ed espressione dell’indirizzo politico-religioso seguito dalla famiglia imperiale, favorevole alla nuova religione. Le opinioni storiografiche però sono divergenti.
Durante la notte di Natale, ad ogni modo, oltre alla celebrazione di una liturgia eucaristica notturna a Santa Maria Maggiore e a San Pietro, per la nascita di Gesù, se ne aggiunse una terza nel titulus Anastasiae. Ad essa partecipava soprattutto la colonia dei cristiani bizantini che dimorava nel quartiere del Colle Palatino, sulla cosiddetta ripa graeca del Tevere, i quali facevano particolare memoria della martire.
Col tempo la memoria stessa della martire si intrecciò con quella dell nascita di Cristo in modo che la Messa del 25 dicembre celebrata in sant’Anastasia fu chiamata dell’aurora, perchè celebrata ai primi chiarori del giorno santo, e il nome Anastasia venne legato a quella di una presunta levatrice di Gesù, figura presente solo nei vangeli apocrifi.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Bibliografia: A. Cerrito, Costantino, il Lupercale, il titulus Anastasiae: riflessioni sulla fondazione della Basilica alle pendici del Palatino