Zingari, polacchi e prigionieri sovietici ad Auschwitz

Tragico fu il destino di migliaia di zingari, polacchi e prigionieri sovietici deportati dai nazisti ad Auschwitz.

Gli zingari furono oggetto del piano di sterminio dei nazisti. In Unione Sovietica essi venivano fucilati dagli Einsantzgruppen, in Polonia venivano fucilati sul posto o spediti nei campi di sterminio. Qui ne perirono 50.000.

La maggior parte dei zingari venne internata nel campo di Auschwitz in ottemperanza ad un ordine di Himmler del 16 dicembre 1942. Dal febbraio del 1943, in un settore apposito di Birkenau, il cosiddetto campo per famiglie, vennero in tutto collocati circa 23.000 zingari, uomini, donne e bambini, per lo più provenienti dalla Germania e dall’Europa occidentale. La maggior parte di loro morì di fame, malattie e sfinimento fisico.

Il 2 agosto 1944, dopo aver gassato l’ultimo gruppo di 2897 zingari, il loro campo di Birkenau venne chiuso.

I polacchi vennero in gran parte internati per motivi politici. dal 1940 al 1942, la maggioranza dei deportati e delle vittime di Auschwitz era costituito da polacchi. La deportazione era punitiva, colpiva membri del movimento di resistenza, patrioti, comunisti, ma anche quanti avevano un elevato grado di istruzione e si temeva che per questo potessero assolvere al compito di ceti dirigenti della resistenza. Così perirono ad Auschwitz uomini di scienza, scrittori, artisti, medici, insegnanti, avvocati, ingengeri, ufficiali. Per le stesse ragioni si contarono innumerevoli fucilazioni di internati come rappresaglia per le azioni compiute dai movimenti d’opposizione.

Una categoria a parte era composta dai polacchi da sottoporre a rieducazione, spediti al campo per aver infranto la legislazione nazista sul lavoro. I cosiddetti Erziehungshaftlinge. Essi avrebbero dovuto restarci sei settimane al massimo, ma in gran parte morirono prima di essere dimessa.

Dopo l’insurrezione di Varsavia, nell’agosto e nel settembre del 1944 furono internati oltre 13.000 varvasiani. I piani di sterminio prevedevano l’internamento ad Auschwitz dei polacchi della zona di Zamosc, scelta come testa di ponte della germanizzazione della Polonia orientale, ma non si attuarono che in minima parte. Solo da Varsavia e Cracovia partirono 377 convogli che trasportarono almeno 38596 persone. Secondo alcune stime il numero complessivo di polacchi internati nei campi potrebbe raggiungere le 150.000 unità.

Ad Auschwitz vennero altresì internati prigionieri di guerra sovietici, circa 15.000, ma anche cechi, bielorussi, iugoslavi… Secondo le stime più accreditate nel campo vennero internati circa 25.000 individui di altre nazionalità che assieme a zingari, polacchi, ebrei e sovietici raggiunsero un totale complessivo di alemno 1.300.000 persone.

Numerosi furono i prigionieri che provarono a fuggire. Almeno 757 prigionieri e 45 prigioniere tentarono la fuga da Auschwitz. Di essi 396 erano polacchi, 179 sovietici, 115 ebrei e 38 zingari. Solo a 144 di essi la fuga riuscì, 327 furono catturati durante il tentativo di evasione o anche dopo, talora a distanza di mesi o anni e ricondotti al campo. Della sorte degli altri 331 prigionieri che tentarono la fuga non si sa nulla.

 

 

 

 

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

Bibliografia: AA.VV., Auschwitz, il campo nazista della morte, (a cura del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau)

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