La Battaglia di Alicudi
Relazione della battaglia di Alicudi, scontro navale tra gli olandesi dell’ammiraglio Michiel de Ruyter, sotto le bandiere di Spagna, e i francesi sotto il comando di Abraham Duquesne, nel mare di Sicilia. Era l’8 gennaio 1676, Messina si era ribellata agli spagnoli ed era stata posta sotto blocco navale. Il soccorso portato ai ribelli dai francesi, convinse gli olandesi, in quegli anni in guerra con Luigi XIV, ad aiutare Carlo II d’Asburgo inviando la flotta di Ruyer. La battaglia si verificò dopo nove ore di inseguimenti, ad una ventina di leghe a nord delle coste siciliane. I reciproci cannoneggiamenti tra olandesi e francesi si risolsero in un nulla di fatto per la flotta di Duquesne, costretta ad allontanarsi verso Stromboli (Documento estratto da Diari della Città di Palermo dal Secolo XVI al XIX, volume VI).
***
Doppo la presa dell’Ibiso, seguita a 2 di gennaio 1676, il general Ruiter con sua armata dimorò sempre verso Stromboli e lipari, volteggiando in quelle acque per imboccare il Faro, quando il tempo l’avesse permesso. Et avendo dimorato nelli bordi, li fu spedito da S. E. una feluca, dandoli avviso dell’armata di Francia, che era stata discoperta da Lipari. Fece forza di vele in cerca di essa il giorno de’ 5 di gennaro con 9 galere, tre della squadra di Napoli, e la Patrona di Sicilia, e cinque della squadra de’ particolari; e tutto quel giorno non si discoperse vela. Ultimamente con le galere ritornammo a Melazzo; et ad ore 10 della notte seguente fecimo vela di novo con le galere, e ci ritroammo con l’armata di Olanda ad ore 17 del giorno seguente, che si contò li 6. Navigammo tutto quel giorno sino ad Alicudi senza discoprire niente, e con le galere ritornammo a Lipari.
Ad ore 10 di notte fecimo partenza, e ne ritornammo con l’armata olandesa ad ore 18, e discoprimmo l’armata di Francia, che era di numero 29 vascelli, cioè 26 d’alto bordo, e due polacche et una tartana. Navigammo tutto quel giorno in caccia di essa, et ad ore 21 fummo quasi a tiro di cannone. La capitana d’Olanda sparò un pezzo ed alberò bandiera bianca, che significava consiglio, come ne seguì, che tutte le lancie de’ vascelli andorno a bordo di detta capitana; e per esser troppo l’ora tarda, e per ritrovarsi li meglio vascelli indietro, quel giorno non seguì novità alcuna. Alla sera, anzi ad ora una di notte, l’armata d’Olanda accese li fanali, et quella di Francia fece il medesimo, et navigorno tutta quella notte insieme con la prora a ponente. Anzi a mezza notte si mese il vento a segno di libeccio, e misero la pror ambe le armate per maestro. Tutta quella notte si sentì disparare ogni mezz’ora una cannonata tanto da una parte che dall’altra. Le galere si mantennero con li vascelli sino ad ore 11 di notte; e per essersi rinfrescato il vento, furono forzate a lasciar l’armate, per pigliar porto anzi verso Lipari; e lasciorno ambe l’armate lontano di Alicudi miglia 10 per maestro. Avvicinato che fu il giorno, che si contò 8 del corrente, il vento non rinfrescò, anzi dette in tranquillità; e ritrovandoci con le galere miglia 15 lontano dalle Saline, essendo ore 16, sentimmo un fiero attacco di battaglia; e durò il fumo di cannonate sino ad ore 24 di notte. Et all’arrivo che fecimo alla capitana d’Olanda, subito s’inviorno 4 galere della squadra di particolari, per soccorrere l’Almirante; et all’arrivo al detto, cominciassimo a cannoneggiare cinque vascelli di Francia, che erano appresso dell’Almirante, anzi erano in fuga e seguivano l’altri vascelli. Durò l’attacco di dette galere poco, per essersi avvicinate le ore 24. Li vascelli di Francia misero in poppa, et quelli d’Olanda appresso, et accesero li fanali ambe le armate; ed ad ore 8 di notte l’armata di Francia smorzò li fanali, che aveva acceso, e misero la prora per maestro. Però l’armata di Olanda non li perse mai di vista; chè la matina si discoprirono miglia 20 sotto vento per tramontana. Il danno che seguì il giorno a dietro fu che l’Olandesi gittorno due vascelli di Francia da guerra prossimi in fondo, et abbrugiorno di cannonate due burlotti di fuoco. Di quella d’Olanda restò una fragata sottile di guerra, di 50 pezzi, maltattata assai, poichè si ritrovò molto impegnata con il nemico, e niente di meno fu dalla galera Santa Maria, della squadra de’ particolari, rimorchiata verso Palermo. Et il giorno seguente de’ 9, ad ore 16, se n’andò detta fragata a fondo; e vero è che la galera salvò tutta la gente in numero di 280, e non fu de’ morti in detta fragata che solo 10 uomini. L’altri vascelli non mancorno d’aver nelle vele molte cannonate, come anche nelli loro bordi, et qualche pennone rotto. Però allo spuntar di detto giorno si ritrovorno tutti accomodati.
Ad ore 15, si discoperse il principe di Monte Sarcio con 9 vascelli; e fu spedita una galera de’ particolari incontro di esso, che se fusse arrivato 24 ore avanti, senza dubbio l’armata di Francia restava più maltrattata di quello è stata, come anche se il Ruiter avesse attaccato la battaglia sopra vento. Ma per non curarsi del nemico, et per aver notizia che il nemico avea solo 10 vascelli di guerra, et che altri erano carichi di bastimento, per questo attaccò la battaglia sotto vento, et restò non poco ingannato; chè li vascelli di Francia erano carichi di gente, et erano più vascelli poderosi di lui. La vittoria basta che fece mettere il nemico in fuga. Con le galere ci lasciassimo dell’armata ad ore 17, et lasciammo detta armata olandesa miglia 25 lontana da Alicudi per maestro e tramontana; et aveva la francese sotto vento miglia 20 per tramontana. Arrivammo a Lipari ad ore 8 di notte con grand’acqua di ciclo, e dimorammo tutto quel giorno a Lipari. Si discopersero 13 vascelli di Francia, che erano usciti da Messina; e stimiamo per certo non siino anche potuto unirsi con l’altri. Il prencipe di Monte Sacrio si unì con l’armata di Olanda il giorno delli 9 del corrente ad ore 23; e sono oggidì 29 vascelli di guerra, et 6 burlotti, e 4 pitacchi d’aviso. Quelli di Francia, Iddio voglia, non si uniscono per altro, e resteranno 28 vascelli
di guerra et 10 burlotti, incluse le sue pollacche e tartana; et ancora non sono entrati nel Faro, nè meno entreranno, perchè hanno il Ruiter, che li giungerà.