Il combattimento navale di Malta
Una delle più schiaccianti vittorie degli aragonesi di Sicilia nel corso della Guerra del Vespro avvenne il 3 maggio del 1283 nelle acque di Malta.
Gli aragonesi, impegnati nell’assedio del Forte Sant’Angelo, nel porto di La Valletta,a Malta, dove si erano rifugiati i ribelli angioini e la nobiltà locale per sfuggire alla rivolta popolare filosiciliana, vennero a sapere che venti galee provenzali, armate nel porto di Marsiglia, stavano navigando verso quell’isola per giungere in soccorso degli assediati.
Perentoriamente la regina Costanza, che governava in Sicilia per conto di Pietro III d’Aragona, avvertì il suo ammiraglio, Ruggero di Lauria e questi mosse subito incontro alla squadriglia angioina con diciotto navi catalane e siciliane ed un equipaggio di siciliani e balestrieri almogravi. Le trovò arenate , presso il Porto Grande, e allora ordinò ai suoi di indossare le armature e prepararsi alla battaglia. I marinai aragonesi avrebbero voluto entrare in porto rapidamente e usare l’elemento sorpresa, Ruggiero di Lauria giudicò il piano vile e allertò i nemici. Fece suonare le trombe mentre le sue navi andavano allineandosi. Gli angioini si destarono e videro le galee aragonesi con i remi levati. L’ammiraglio francese Guglielmo Cornut suonò le trombe e fece precipitare i suoi ad issare le vele.
Era l’alba del 3 maggio e combattimento navale fu sanguinoso.
I provenzali lasciarono scoccare frecce e dardi, Lauria rispose facendo riparare i suoi uomini nei castelli di prua. Solo a mezzogiorno, quando gli angioini ebbero esaurito i loro proiettili, i balestrieri aragonesi risposero. Seguirono arrembaggi e scontri corpo a corpo sulle navi al grido di “Aragon” e “Desperta ferro”. I cavalieri francesi sfiniti e pesantemente corazzati che non potevano competere con l’agile fanteria siciliana. La battaglia, iniziata all’alba, durò fino all’ora dei vespri e si concluse con la completa disfatta del nemico.
Furon fatti oltre ottocento prigionieri. Lauria fu ferito da Guglielmo Cornut. I suoi uomini lo videro tirarsi via con le proprie mani la lancia che Cornut gli aveva conficcato nel piede e lanciarla sul rivale che finì trapassato da una parte all’altra del petto. L’ammiraglio angioino, i suoi familiari e la nobiltà finirono tutti massacrati.
Malta si arrese all’armata aragonese, come le isole di Gozo e Lipari, e lo squadrone di Ruggero di Lauria, trionfante, tornò sulle spiagge di Messina, rimorchiando per la prua ben dieci galee catturate e trascinando sull’acqua gli stendardi angioini e le insegne di San Vittore di Marsiglia. Dopo due giorni Malta fu totalmente in mano agli aragonesi.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Fonte foto: dalla rete