Abitudini della viceregina Mencia de Requesens

Della corte napoletana del viceré conte-duca Juan Alonso de Pimentel, grande mecenate, particolari singolari ci ha tramandato il soldato Miguel de Castro, inerenti abitudini e stuolo di inservienti della viceregina Mencia de Requesens.

Sulla facciata del nuovo palazzo reale appaiono due scudi bipartiti sormontati da un cimiero con le armi del duca di Benvanete, a destra nella posizione d’onore, e della moglie Mencia de Requesens, a sinistra. Tuttora fanno bella mostra sul portale centrale della facciata principale del palazzo, ai lati del monumentale scudo di Filippo III, ed in posizione simmetrica, insieme ad altri due scudi relativi al conte di Lemos Pedro Fernandez de Castro, il viceré che succedette al Pimentel e che continuò i lavori nel periodo del suo governo, dal 1610 al 1616.

Di Mencia de Requesens molto ci sarebbe da scrivere.

Grazie al racconto del soldato Miguel de Castro (cui fa riferimento lo studio della Simal López), aiutante di camera del conte-duca Juan Alonso de Pimentel durante gli ultimi mesi del suo governo napoletano, dall’aprile del 1610 fino al ritorno del Pimentel in Spagna, conosciamo la vita quotidiana della viceregina, le sue abitudini ed i componenti del suo seguito.

Apprendiamo tra le tante cose che Mencia de Requesens si portava spesso ad Agnano a fare i bagni termali; poiché la località era distante otto miglia dalla città, la viceregina si svegliava molto presto la mattina, accompagnata da numerose persone.

Sappiamo dal resoconto del de Castro che la Casa dei Viceré ospitava ben duecentosessantatre persone, che si occupavano degli affari di stato, dell’appartamento di Mencia e dei figli adulti della coppia, ovvero don Juan, don Diego, don Jerónimo e don Manuel. Figuravano pure tre bimbi e due «locos» [giullari], chiamati «el Rey y Carasco».

A servire la viceregina c’erano una cameriera e dieci matrone, quattordici dame, diciotto schiave, sette figlie di altrettante serve, due nane e due bimbe, una bambinaia per la figlia dei conti-duchi e un messaggero.

La coppia vicereale abitava nel periodo invernale negli appartamenti privati della zona nuova del Palazzo Reale, trasferendosi in estate sul palazzo della corte situato sulla collina di Pizzofalcone.

 

 

Autore articolo: Vittorio Ricci

 

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