L’Arte di Calimala

L’Arte dei Mercatanti o di Calimala era una delle Arti Maggiori tra le corporazioni di arti e mestieri di Firenze.

Raccoglieva i commercianti dei panni forestieri, prodotti che per lo più si facevano venire dall’Inghilterra e che venivano poi rifiniti e tinti per essere esportati nel Levante. Questi grandi mercanti tenevano i loro empori in Via Calimala e, per la loro ricchezza eccezionale, poterono formare la nuova classe magnatizia e fondersi socialmente con la vecchia classe nobiliare. Tra le famiglie fiorentine più illustri appartenenti all’Arte di Calimala si segnalano gli Albizi, i Pazzi e gli Strozzi. Quello che segue è il loro più antico statuto risalente al 3 ottobre del 1334 (tratto da P. Emiliani Giudici, Storia dei Comuni Italiani).

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Siano tenuti i consoli di Kalimala a piena lb. Cinquanta a ffiorini infra il tempo dell’oficio di ciascuno consolato fine a tanto che sarà racquistata la libertà e giuriditione di Kalimala sì fare e procurare che i capitoli et statuti dell’Arte di Kalimala ove fossono dirogati tornino ala prima libertà e stato, richeggendo se bisognasse l’aiutorio e consiglio e favore de’ signori Cinque e degli Oficiali dele cinque Arti e di ciascuni altri i quali cognosceranno a cciò pronti. Et nominatamente e spetialmente che la provisione e riformagione in qua dietro facta nel tempo del proiorato di Pietro Battimamme, Gentile Altoviti, Tucchio Chocchi, Perso Fasciolai, Cardinale Girolami, Conte Averardi de’ Medici e Lippaccio degli Albizzi, reggenti l’oficio del priorato del popolo di Firenze, nella quale riformagione e provisione si contiene che l’Officiale dela Mercatantia di Firenze, i consoli di Kalimala e dell’Arte della Lana non potessono cognosere overo intendere d’alcuno debito contratto dal MXXXCII adietro ecc., si cassi e annulli e per casse e di niuno vigore siano tenute e giudichinsi essere e essere state di niuno valore, ma rechinsi e tornino ala prima libertà e stato non ostante alcuna legge, beneficio overo exceptione facta o che si facesse. Ancho siano tenuti i detti consoli ala detta pena raunare dodici merchatanti di Kalimala di migliori e più savi dela detta Arte e dinanci a lloro fare leggere questo capitolo e ‘l capitolo che è sotto la robrica di coloro che s’intendano essere dell’Arte di Kalimala e sopra le cose che si contengono ne’ detti capitoli tenere consiglio a secreto scruttino ad fave nere e bianche quello che meglio sia e più utile per l’Arte e per li merchatanti di Kalimala. Et quello che in quello consiglio sarà fermato per le due parti i consoli facciano osservare ala detta pena.

 

 

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