Trapani nel XII secolo

I passi che pubblichiamo di seguito sono tratti dalla Rahlat ‘al Kinani (viaggio dal Kinani) di ‘Abû ‘Al Ḥusayn ‘Ibn Ǵubayr e sono stati riportati nel numero di febbraio 2022 de “Lo scudo e la spada”. Questo viandante, di origine spagnola, partì da Palermo il 28 dicembre del 1184 per raggiungere Trapani e salpare per il viaggio di ritorno in Spagna.

 

Noi percorrevamo un seguito non interrotto di villaggi e di masserie e vedevamo de’ [terreni] colti e

de’seminati […] sì fertili, sì generosi e sì vasti: onde li paragonammo a que’della Campania di Cordova. […]. Ci riposammo in viaggio, per una sola notte, in un paese che si addimanda ʿAlqamah (Alcamo): grande, opulento, [provveduto di] un mercato e di moschee; essendo tutti musulmani gli abitatori di esso, al par che quelli delle masserie che giacciono su questa strada. Ci partimmo d’Alcamo a punta di giorno, il […] ventinove dicembre. Dopo un breve tratto di via, passammo presso il castello detto Ḥisn ‘al Ḥammah (il castello dell’acqua termale), grosso paese con molti bagni. […]. Passando accanto ad una di queste sorgenti che [occorre] sulla strada, smontammo di cavallo e ci ricreammo con un bagno. Giunti a Trapani il dopopranzo del medesimo giorno, prendemmo

albergo in una casa affittata. […].

Questa città è poco spaziosa, ha dimensioni non grandi, è cinta di mura, bianca come una colomba. Il

suo porto tra’ più belli e comodi a’navigli: e perciò lo frequentano i Rûm [i cristiani], soprattutto que’che debbono far vela per la costiera d’Affrica. In vero tra questa città e Tunis non è che un giorno e una notte di viaggio, il quale tragitto si fa sempre, state e inverno: e quanto spira vento favorevole, non è che una tirata. Qui v’ha de’mercati, de’bagni e quanti comodi [si posson trovare] nella città: quantunque Trapani [sembri] il trastullo delle onde, perocché il mare la circonda

da tre lati, e la comunicazione con la terra avanza da un posto solo, molto angusto. […].

Prospera e agiata è Trapani pel buon prezzo delle cose, possedendo vasto territorio e coltivato. Gli abitatori son musulmani e cristiani: ciascuna delle due comunità ha i suoi, moschee e chiese. A picciol tratto dall’istmo, verso levante con declinazione a tramontana, sorge un gran monte, altissimo, vasto, sormontato da una rupe che spiccasi dal resto. Su la rupe è un fortilizio dei Rûm, al quale si passa dalla montagna per un ponte: contiguo poi al fortilizio dalla parte della

montagna giace un grosso paese [abitato] dai Rûm. Si dice che qui le donne sian le più belle dell’isola tutta […]. In questo monte son delle vigne e de’seminati: ci fu detto poi che vi scaturiscono da quattrocento sorgenti d’acqua. Chiamasi Ǵabal Ḥamid (il monte di Ḥȃmid). La salita è agevole da un lato soltanto: e però pensano [i cristiani] che da questo monte dipenda […] il conquisto dell’isola: e non c’è modo che vi lascin salire un musulmano. Per lo stesso motivo hanno munito benissimo questo formidabile fortilizio. Al primo romor di pericoli, vi metterebbero in salvo le donne; taglierebbero il ponte, ed un gran fosso li separerebbe da chi si trovasse nella contigua sommità del monte. Maraviglioso è questo paese, tra le altre perché possiede la gran copia di sorgenti d’acqua a che abbiamo accennato; quando Trapani, nella pianura, non ha altra acqua che di un pozzo lontano. Que’delle case in città, poco profondi, dan tutti dell’acqua salmastra, da non potersi mandar giù.

Abbiam trovate in Trapani le due navi che partono per ponente. Noi speriamo, se Dio vuole, di imbarcarci in una di esse, quella che per l’appunto va in Spagna […]. A ponente di Trapani […] giacciono tre isole, piccole e vicine tra loro; delle quali una si addimanda Malîṭimah (Marettimo), l’altra Yȃbisah (Levanzo) e la terza ‘ar Rȃhib (“il romito”, Favignana), così detta da un romito dimorante su la sommità, in una specie di castello che v’ha. Questo offre luogo d’agguato a’nemici. Le altre due isole sono disabitate: in questa non vive che il monaco suddetto. […].

Avevamo già pattuito il nolo per imbarcarci su la nave [tenuta da genovesi] pronta a far vela, a Dio piacendo, per la terra di Spagna e davamo opera a [comperar] le provvigioni da bocca […]. Ecco giugnere un ordine dal re di Sicilia che mette l’embargo alle navi per tutte le costiere di Sicilia, a cagion dell’armata che il re fa allestire e fornire di munizioni; talché a nessuna nave sarà lecito di partire, pria che salpi quell’armata […].

 

 

 

Fonte foto: dalla rete

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