Massacro di Oradour-sur-Glane

Dopo aver attraversato Limoges, il 10 giugno 1944, la 2° divisione della Waffen-SS “Das Reich” circondò la città di Oradour-sur-Glane nella Francia centrale, avviando un’operazione puntivia contro civili indifesi. Il fatto è ricordato come uno dei principali massacri della Seconda Guerra Mondiale.

Immediatamente dopo lo sbarco degli Alleati in Normandia, la divisione aveva ricevuto l’ordine di marciare verso il fronte dell’invasione, attraversando un’area che brulicava di partigiani. Tra il 7 e 8 giugno 1944 i gruppi della resistenza erano riusciti a prendere Tulle, capitale del dipartimento della Corrèze, infliggendo gravi perdite ai tedeschi. Quando la divisione “Das Reich” raggiunse la città, con forze superiori, i partigiani la abbandonarono ed il giorno dopo i soldati vollero vendicarsi impiccando arbitrariamente 99 civili. Il massacro di Tulle ebbe le stesse assurde ragioni di quello di Oradour-sur-Glane, un vero e proprio crimine di guerra.

Poco dopo le 14:00 del 10 giugno, circa 150 soldati della 3° compagnia del SS Panzer Grenadier Regiment 4 “Der Führer”, che appartenevano alla 2° divisione SS Panzer “Das Reich”, circondarono il villagio, ne radunarono i cittadini sulla piazza del mercato e poi separarono donne, uomini e bambini.

Gli uomini furono condotti in una fattoria e lì il tenente Heinz Barth dispose che fossero tutti falcidiati dalle mitragliatrice. Lui stesso, come accecato d’odio, impugnò un’arma e, in meno di un minuto, uccise quindici persone. Nel giro di un’ora una terribile esplosione si udì in tutto il villaggio. Nella chiesa, dove erano stati rinchiusi donne e bambini, vi furono lanciate bombe incendiarie.

Le SS che non presero parte alla strage vagarono per il villaggio saccheggiando, prendendo soldi e gioielli, tessuti e cibo, pollame, maiali, pecore. Molti residenti fuggiti alla cattura furono da essi individuati e uccisi in gruppi o separatamente. Nel giro di poco tempo furono massacrate 642 persone, 190 uomini, 245 donne e 207 bambini.

I nazisti diedero fuoco a tutte le case, i pochi sopravvissuti fuggirono, trovando riparo nell’Abbazia di Munch. I monaci aiutarono cinque uomini ed una donna a fuggire percorrendo una fogna lunga quasi ottocento metri nell’oscurità totale. La città di Oradour-sur-Glane non fu mai ricostruita, rimase per sempre un silenzioso monumento alle atrocità naziste. Ne sorse una nuova, con lo stesso nome, ma in un diverso sito, a nord-ovest del vecchio agglomerato.

Al termine della guerra, nel gennaio 1953, il tribunale militare di Bordeaux fu il teatro dell cosiddetto “processo Oradour-sur-Glane”. Mancavano i principali responsabili dei crimini. Il generale Heinz Lammerding, comandante della divisione Das Reich, morì di vecchiaia. Visse a Düsseldorf, nell’area occupata dalle truppe britanniche, e pur condannato, il governo francese non ne ottenne l’estradizione. Adolf Diekmann, lo sturmbannführer diretto responsabile dell’assalto al villaggio, fu ucciso in Normandia alcune settimane dopo. Tante assenze generarono non poche polemiche. Assente era pure Heinz Barth. Nel 1958, cinque anni dopo il processo, tutti i condannati erano liberi.

L’ex tenente nazista fu condannato nel 1983 nell’allora Repubblica Democratica Tedesca all’ergastolo per crimini di guerra. Barth testimoniò di aver sparato personalmente circa quindici volte su una mucchio di uomini disarmati. La sua deposizione fu sconvolgente, anche perchè Barth – processato in Francia in contumacia il 12 febbraio 1953 e condannato a morte per crimini di guerra – aveva sino ad allora vissuto tranquillamente nella Germania dell’Est, con una falsa identità. Era stato arrestato il 14 giugno 1981 a Gransee, seguito di una vasta indagine della Stasi. Fu condannato e rimesso in libertà solo nel luglio 1997, all’età di 76 anni, a causa d’un pessimo stato di salute. Incredibilmente la sua condanna non gli impedì di ricevere, dal 1991, una pensione per le vittime di guerra, di ben 800 marchi, annullata da un tribunale di Potsdam nel 2000.

 

 

 

 

 

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

 

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Un pensiero su “Massacro di Oradour-sur-Glane

  • 24 Giugno 2022 in 17:11
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    Benissimo si fa a rammentare eccidi e stragi di civili innocenti; non vi è da stupirsi però ne del fatto che uno dei colpevoli visse sotto falsa identità in DDR ( in Italia abbiamo avuto Sauro Ballardini, Luigi Borghi, Paolino Vergnana, Fedele Ziosi, Dino Bolelli, Giorgio Chiarini, Rino Resca, Lino Michelini, condannati a pene varianti dai 17 ai 26 anni di carcere, ma Ballardini espatriò clandestinamente in Jugoslavia, aiutato dal P.C.I. bolognese, insieme a Borghi, Ziosi e Vergnana, sfuggendo così alla Giustizia italiana. E non cito Tito

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