Barzoni, il leone di Lonato

Vittorio Barzoni nacque a Lonato del Garda nel 1767. Fu avvocato, letterato, giornalista e polemista controrivoluzionario, noto per aver esposto nel libello “I romani in Grecia” i contenuti di una brillante disputa con l’ideologia democratica della Rivoluzione Francese.

Di recente Riccardo Pasqualin ha ridato luce a questa figura con il lavoro “Il leone di Lonato. Saggi su Vittorio Barzoni (1767-1843)”, una indagine attenta e contestualizzata che evidenzia il forte legame del letterato bresciano con la Repubblica di San Marco.

Suo padre Cristoforo era stato console di Lonato e con questo incarico aveva provato a prender contatti con le autorità di Verona perché si fronteggiasse l’avanzata delle armate napoleoniche. Finì arrestato, poi liberato nelle giornate delle insorgenze, ma si impegnò costantemente per tenere a freno gli elementi più facinorosi della reazione. Addirittura si offrì come ostaggio pur di non far bombardare Lonato quando i francesi la ripresero. L’esempio paterno di buonsenso e fermezza, ma ancor più la morte del caro amico Giambattista Gerardi, ucciso dagli insorgenti che provava a calmare, perchè creduto un giacobino, spinsero Vittorio Barzoni ad accettare un impegno politico, volontariamente ridimensionato, nella Venezia democratica, dialogando sempre con ambienti ideologicamente agli antipodi.

Le sorti di Venezia, avviata a soccombere nell’Europa messa a soqquadro da Napoleone e, poi, divorata dal Trattato di Campoformio – e dal Congresso di Vienna -, finirono al centro di un dibattito immaginario tra Democrito ed Eraclito, permeato di amare critiche e nostalgie per l’antico governo dei dogi ed il carattere del consorzio umano: “Dialogo tra Eraclito e Democrito redividi sulla rivoluzione politica di venezia”.

Quando gli austriaci flirtarono coi francesi, Barzoni preferì andare a Malta, dove si dedicò a proclami diretti contro gli uni e contro gli altri. Stense un proclama agli italiani, immaginando una unificazione della Pensiola, rispettosa dei patriziati legittimi e sotto l’influenza inglese. Fu una dolce chimera.

Tornato in Italia, fuggì la notorietà, però, si dedicò a prose marinaresche – questa una vera e propria scoperta di Pasqualin -, dalle quali emerge una inaspettata sensibilità romantica.

 

 

Autore articolo: Luigia Maria de Stefano

 

Bibliografia: Riccardo Pasqualin, Il leone di Lonato. Saggi su Vittorio Barzoni (1767-1843), Editrice Il Torchio, Padova 2021

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