La scoperta del microscopio
“Invio a Vostra Eccellenza un occhialino per vedere da vicino le cose minime”. La scoperta del microscopio è forse una delle più formidabili. Posto al servizio della scienza, ha permesso di scoprire, e quindi di curare, le più gravi malattie dell’umanità ed ha svelato all’uomo i segreti più nascosti della natura. Galileo Galilei in una lettera al principe Federico Cesi, fondatore dell’Accademia dei Lincei, ne esaltò le virtù.
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Invio a Vostra Eccellenza un occhialino per vedere da vicino le cose minime, dal quale spero che ella sia per prendersi gusto e trattenimento non piccolo; ché così accade a me. Ho tardato a mandarlo, perché non l’ho prima ridotto a perfezione avendo avuto difficoltà nel ritrovare il modo di lavorare i cristalli perfettamente. L’oggetto s’attacca nel cerchio mobile che è nella base, e si va movendo per vederlo tutto, atteso che quello che si vede in un’occhiata è più piccola parte. E perché la distanza fra la lente l’oggetto vuol essere puntualissima, nel guardare gli oggetti che hanno rilievo bisogna poter accostar e discostare il vetro, secondo che si guarda questa o quella parte; perciò il cannoncino è fatto mobile nel suo piede o guida che dir la vogliamo. Devesi ancora usarlo in aria molto serena e lucida, e meglio è al sole medesimo, ricercandosi che l’oggetto sia illuminato assai. Io ho contemplato moltissimi animalucci con infinita ammirazione; tra i quali la pulce è orribilissima, la zanzara e la tignola sono bellissime; e con gran contento ho veduto come facciano le mosche ed altri animalucci a camminare attaccati agli specchi ed anche di sotto in su. Ma V. E. avrà campo larghissimo di osservare mille e mille particolari, de’ quali la prego darmi avviso delle cose più curiose. Insomma c’è da contemplare infinitamente la grandezza della natura, e quanto sottilmente ella lavora e con quanta indicibile diligenza.
Galileo Galilei
