La presa di Igualada

Dopo la vittoria di Alpens, i carlisti riuscirono a prendere Igualada. Il resoconto che presentiamo è tratto dal Drapeau Francais ed è estratto dal giornale La Frusta, n. 172 del 29 luglio 1873. Consigliamo al lettore di prendere visione dell’introduzione Cronache della terza guerra carlista estratte da “La Frusta”.

 

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Il giorno 19 dopo un combattimento di 35 ore la città d’Igualada è stata costretta a rendersi ai carlisti. Giammai sino al presente era avvenuta in Catalogna un combattimento così accanito.

I vincitori di Alpens assediarono una città da 20 a 25 mila anime, difesa da una guarnigione di circa 2000 uomini, fra truppa regolare e volontari republicani. La resistenza fu disperata.

Tre volte con uno slancio ed un ardore ammirabili i carlisti dovettero tornare all’assalto.

Tre volte i zuavi del Principe caricarono alla baionetta con una intrepidezza senza pari. Infine, al momento opportuno, si mise in movimento la riserva del colonnello Miret, e la città fu definitivamente presa d’assalto.

In tutte le vie erano state innalzate barricate. Bisognò impadronirsi d’ogni casa, una dopo l’altra. I più piccoli edifici erano divenuti veri trinceramenti, donde gli assediati diriggevano una pioggia di fuoco sui carlisti. Ma l’abilità e la bravura del General Saballs sormontarono tutti gli ostacoli. Le perdite sono state sensibili da ambe le parti, ma molto più considerevoli dalla parte dei republicani. Giacché i carlisti, impadronitisi della città, non ebbero più che a perseguitare i fuggiaschi che ricusavano di rendersi, ed a tirare su di loro facendone altrettante infelici vittime della guerra, quante essi ne vollero.

L’artiglierie ha mostrato nell’attacco d’Igualada una vera superiorità. I fuochi benissimo diretti hanno dato i migliori risultati.

Il luogotenente colonnello del reggimento di Navarra, di guarnigione ad Igualada, dopo l’entrata dei carlisti, s’era rifugiato nel campanile della Chiesa, ove sostenuto da alcuni volontari, ricusava di rendersi. Ma al duodecimo colpo di cannone si sottomise ai vincitori.

I carlisti in questa gloriosa giornata fecero più di 500 prigionieri, presero 2000 fucili, molti pezzi d’artiglieria e gran numero di munizioni.

Fortunatamente per la popolazione sì realista d’Igualada l’artiglieria carlista non fece molti guasti. Soltanto due edifici, un circolo ed una conceria di pelli, furono incendiati dalle bombe.

Tutto l’onore della giornata torna a S. A. R. l’Infante D. Alfonso, al generale Saballs ed al bravo colonnello Miret. Ognuno di essi, per la immaginazione, direzione ed esecuzione, ha preso una parte brillante a questo importante combattimento che va ad essere il punto di partenza di nuovo e decisivi successi.

A Barcellona i conservatori spaventati dagli eccessi degl’internazionalisti s’armano finalmente contro di essi. Una lotta nelle vie è imminente ed un colpo di mano dell’ardito Saballs, in circostanze sì disgraziate e favorevoli ad un tempo non farebbe stupore a nessuno.

 

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