L’ultima condanna a morte in Italia

Poligono di Basse di Stura, 4 marzo 1947,  ore 7,41. Tre giovani procedono legati ad una catena, sono i protagonisti dell’ultima condanna a morte in Italia.

Sono tutti siciliani e portano i nomi di Giovanni Puleo, Francesco La Barbera e Giovanni d’Ignoti. Uscendo dal carcere uno di loro ha detto ad un compagno di cella: “Ciau Vincenzai. Ci ammazzano. Faremo vedere come sanno morire i siciliani”. Avanzano barcollando, sono ubriachi di cognac. Si fanno largo tra trentasei fucilieri volontari, qualche guardia ed un prete. La Barbera è un rapinatore comune, lo legano alla sedia mentre grida: “Viva la Sicilia, viva il separatismo e Finocchiaro Aprile”. Puleo è carico di spavalderia, ha appena sorriso tra i fucilieri per una foto. Viene legato ed urla: “In Sicilia ci ricorderanno”. D’Ignoti tace.

Il giornalismo li classifica come criminali comuni che cercano una giustificazione politica per i loro misfatti, ce ne saranno tanti così, in tutta Italia. Questi tre sono accusati dell’eccidio di Villarbasse, presso Torino, avvenuto in una sera nebbiosa del novembre di due anni prima. Erano entrati in una cascina per fare una rapina, riconosciuti, avevano deciso di far fuori il mezzadro, la sua famiglia ed una cameriera. In totale dieci persone gettate in una cisterna con mani legate ed una piastra fissa ai piedi, dopo essere state colpite a randellate. Il quarto colpevole, Pietro Lala, è riuscito a fuggire in Sicilia, ma qualcuno l’ha steso presso Mezzoiuso.

Per i suoi tre compagni, il capo dello Stato Enrico De Nicola ha respinto la grazia. Il loro fu l’ultimo reato punito applicando la pena di morte in Italia. La pena sarebbe stata abrogata di lì a poco con la promulgazione della Costituzione repubblicana.

L’ultima esecuzione invece, fu eseguita il giorno seguente per accusati di collaborazionismo con i Tedeschi, sevizie e responsabilità nelle deportazioni.

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

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Un pensiero su “L’ultima condanna a morte in Italia

  • 4 Marzo 2017 in 20:38
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    Non trovo commenti che possano giustificare un simile atto!
    Oggi, con tutti gli atti di delinquenza non punita, cosa
    dovremmo fare?

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