Battaglia di Friedland

La Battaglia di Friedland fu tra i più noti successi di Napoleone. I francesi trionfarono sull’esercito russo guidato dal conte Levin August von Bennigsen il 14 giugno del 1807. Quasi 23 ore di combattimenti segnarono la fine della Guerra della Quarta Coalizione.

Il 26 maggio 1807 la Grande Armée riprese la sua marcia. Napoleone la diresse a Konigsberg dove le truppe dello zar, guidate dal generale von Bennigsen, erano determinate a proteggere i numerosi magazzini della città che garantivano la fornitura delle sue truppe. Il primo scontro si ebbe il 10 giugno, quando Jean-de-Dieu Soult e Murat furono respinti ad Heilsberg, sul fiume Alle. I russi, però, temendo di restare tagliati fuori da ogni comunicazione con le retrovie, proseguirono verso Friedland in modo da poter attraversare l’Alle ed avvicinarsi a Konigsberg.

Un primo distaccamento, la cavalleria del generale Galitzine responsabile di garantire il passaggio, attraversò il fiume il 13 giugno respingendo un primo nucleo francese, ma all’alba del 14 apparve sul campo il maresciallo Lannes, che occupò Posthenen con le sue artiglierie. Nansouty e Grouchy giunsero poco dopo con i fucilieri e corazzieri disponendosi sulla strada a sinistra di Posthenen, tra Friedland e Konigsberg. Dovevano rallentare il passo ai russi consentendo tempo a Napoleone per sopraggiungere. In effetti il grosso dell’esercito francese arrivò già nel pomeriggio, subito seguito dal corpo del maresciallo Michel Ney e da quello di Claude-Victor Perrin.

Ney fu posto sulla destra, sostenuto dai dragoni di Victor de Fay, al centro c’erano Lannes e NansoutyMortier a sinistra. La riserva era formata dalla guardia imperiale e dal 1° corpo comandato da Claude-Victor Perrin. Alle cinque in punto iniziò la battaglia. Ney attaccò per primo. Eseguendo alla lettera il piano di battaglia di Napoleone che assisteva soddisfatto, marciò dritto su Friedland, lasciando a Victor de Fay il compito di respingere la carica di cavalleria che i russi stavano eseguendo contro il suo fianco destro. Le posizioni lasciate da Ney vennero occupate dalle riserve di Claude-Victor Perrin che fece piazzare i trentasei cannoni del generale Alexandre-Antoine Hureau di Sénarmont. L’artiglieria francese potè così sostenere l’offensiva di Ney.

I russi furono costretti ad indietreggiare verso Friedland subendo innumerevoli perdite e incalzate da Ney che, in città, fu ostacolato dalla Guardia Imperiale Russa e potè avere la meglio solo grazie all’intervento di Victor de Fay. Nel frattempo, Napoleone spedì Mortier e Lannes ad attaccare l’ala destra russa comandata dal generale Gortschakov. Tuonarono pure i cannoni di Sénarmont che sparò 2.800 palle a 120 metri dalle truppe russe che avanzavano, decimandole a distanza ravvicinata.  Era solo una manovra per permettere a Ney di prendere Friedland e i suoi ponti per distruggerli. Accortosi della trappola però Gortschakov lanciò due divisioni sulla città ma era già troppo tardi. I granatieri di Nicolas Charles Oudinot, i fucilieri della guardia, sotto il comando di Anne-Jean-Marie-René Savary, e le truppe di Mortier li spinsero verso il fiume.

Le perdite francesi ammontarono a 1.645 morti e 9.000 feriti, quelle russe erano enormi, oltre 25.000 tra feriti, prigionieri e morti. Lo stesso giorno, Konigsberg cadde in mano francese e, tre giorni dopo, la Grande Armée raggiunse la riva del Niemen, dove il 25, lo zar incontrò l’Imperatore dei Francesi su una zattera per siglare un armistizio.

 

 

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

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