Onorato Caetani, V duca di Sermoneta

Il matrimonio celebrato nel 1560 tra Onorato Caetani e Agnesina Colonna sembrava dover porre fine ad un conflitto continuo tra due illustri famiglie dell’aristocrazia romana. Colonna e Orsini avevano condotto una lunga guerra privata ed i Caetani avevano sempre sostenuto i secondi, assurgendo spesso a protagonisti della faida come al tempo di Bonifacio VII, al secolo Benedetto Caetani, col nemico Sciarra Colonna al centro dello Schiaffo di Anagni. Questa fu una lotta continua e sanguinosa che si era perfettamente incastonata nel più ampio conflitto tra Francia e Spagna. Chiaramente, poi, altre famiglie, gli Albani, i Lambertini, i Barberini, i Borghese, avevano tratto vantaggio da questa esasperata contrapposizione.

Morto Paolo III, i Colonna avevano recuperato i feudi che erano stati loro confiscati, ma il filofrancese Paolo IV, nel 1556, glieli aveva nuovamente sottratti e addirittura aveva scomunicato la famiglia. I Caetani, vicini alla Francia, ne interpellarono il re ed ottennero il pieno assenso alle nozze. Agnesina era figlia di Ascanio Colonna, secondo duca di Paliano, e Giovanna d’Aragona, nipote del re Ferdinando di Napoli, dunque sorella del grande Marcantonio Colonna, fedelissimo a Filippo II, comandante della cavalleria spagnola. La speranza che animava Enrico II di Valois era quella di conquistare i Colonna alla sua causa, ma finì esattamente nel modo opposto: i Caetani si legarono sempre più a Marcantonio Colonna e quindi a Filippo II.

Quando nel 1570 Marcantonio Colonna venne infatti nominato comandante della flotta ispano-pontificia per fornire soccorso a Cipro, assediata dai turchi, Onorato, desideroso di mostrare le sue capacità militari, provò subito a seguirlo ma fu ostacolato dal padre, Bonifacio Caetani, IV duca di Sermoneta. L’occasione per affiancarsi al rinomato cognato e dargli prova delle proprie qualità si ripresentò poco tempo dopo e Onorato Caetani non mancò di coglierla: nella Battaglia di Lepanto, come capitano generale della fanteria pontificia, Onorato fu a bordo della galera Grifona e riuscì ad impadronirsi di due navi nemiche, l’una comandata da Caracozza, governatore di Valona, e l’altra dal famoso pirata turco Khara Djali. Preziosa è la raccolta di lettere di Onorato pubblicata nel 1870 dal duca Michele Angelo Caetani e in essa si distingue certamente quella datata “Dal porto delle Fighere alli 9 di Ottobre 1571” in cui la Battaglia di Lepanto è minutamente descritta.

Galvanizzato da questo successo, Onorato Colonna tagliò tutti i legami con i francesi e, abbandonate pure le armi pontificie, passò direttamente al servizio di Filippo II assumendo il comando di una galera della squadra di navi presenti in Sicilia.

Le nozze con Agnesina Colonna erano state precedute da una lunga trattativa per la stesura dei capitoli nuziali e la famiglia Caetani aveva giovato di una dote di 33.000 scudi, ma evidentemente più grandi furono le conseguenze politiche di questa unione matrimoniale. Grazie ad Onorato, infatti, Filippo II riuscì a garantirsi l’appoggio del cardinale Niccolò Caetani, zio dello sposo, nel conclave che elesse papa, nel 1572, Ugo Boncompagni col nome di Gregorio XIII, candidato spagnolo.

Il nuovo pontefice fu largo di onori per i Caetani e Onorato fu nominato governatore del rione di Borgo e di comandante generale della guardia pontificia. In egual modo furono fedelissimi alla Spagna, il secondogenito di Bonifacio, Enrico Caetani, fatto cardinale da Sisto V, ed il terzogenito Camillo, fatto patriarca di Alessandria e nunzio apostolico in Germania e in Spagna. Il pontefice nel 1586 riconobbe ufficialmente il titolo di duca ad Onorato che, l’anno dopo, per i suoi servigi alla Spagna, ricevette il Toson d’oro, a Madrid, dalle mani di Filippo II. La cosa ebbe grande clamore perché in tutta Roma questa dignità era stata concessa solo a Marcantonio Colonna.

Onorato morì a Roma il 9 novembre 1592 e fu sepolto nella sua Sermoneta, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria da lui fatta erigere dopo Lepanto.

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

Bibliografia: AA.VV., I rapporti tra Roma e Madrid nei secoli XVI e XVII: arte diplomazia e politica; L. Fiorani (a cura di), Sermoneta e i Caetani

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