La Battaglia di Borghetto

La Battaglia di Borghetto ebbe luogo vicino a Valeggio, sul Mincio, il 30 maggio 1796 tra l’esercito di Napoleone Bonaparte e quello austro-napoletano. Ventisettemila uomini contro diciannovemila sotto il comando del generale Johann von Beaulieu.

Quel giorno si sancì il tracollo d’ogni tentativo di difendere la linea del Mincio dietro la quale gli austriaci si erano ritirati dopo la sconfitta nella Battaglia del Ponte di Lodi. Tenevano Mantova difesa dalle brigate di Gerhard Rosselmini, Mathias Rukavina von Boynograd e Josef Philipp Vukassovich, mentre il generale Anton Lipthay de Kisfalud era stato inviato Peschiera, Michele Colli a Goito e Canto d’Irles a Rivalta. Furono però Leutnants Michael von Melas e Karl Philipp Sebottendorf, al centro dello schieramento, in difesa del Mincio, a scontrarsi con Napoleone.

Il francese decise di usare il ponte di Borghetto per la sua traversata e per attuarlo ordinò un attacco diversivo su Peschiera. Beaulieu cadde nel tranello e reagì esattamente come sperava il nemico… Invece di concentrare le sue forze al ponte, l’austriaco dispose le sue forze in un cordone difensivo sul fiume tra Peschiera e Goito. Il giorno dopo Napoleone ordinò ai suoi l’avanzata.

Le divisioni francesi erano tre, quella di Massena, quella di Augereau e quella si Serurier, guidava la cavalleria Charles Edward Jennings de Kilmaine. Proprio quest’ultimo principiò i movimenti da Castiglione delle Stiviere, seguito da Massena e coperto sul fianco sinistro da Augereau e su quello destro da Serurier. Verso le 9 del mattino il territorio apparve loro sguarnito di difese, contro avevano solo un battaglione di ussari con appena un cannone. Le truppe di Kilmaine superarono facilmente il ponte. Molti austriaci disertarono, chi restò combatté energicamente, ma l’esercito di Beaulieu fu sopraffatto dall’imponente incalzare dei francesi. Il colonnello Gaspard Amédée Gardanne, superato il fiume, iniziò a spingere i difensori verso Valeggio ma anche questa città fu presa dai francesi.

La cavalleria austriaca impedì di avanzare oltre. Il principe Friedrich Franz Xaver di Hohenzollern-Hechingen tentò un contrattacco coraggioso ma infruttuoso e, nel pomeriggio, alcuni ussari austriaci entrarono in città a sorpresa e quasi catturarono Bonaparte. Ciò indusse il generale a formare una guardia del corpo di cavalleria chiamata Guides che poi si sarebbe evoluta nella Guardia Imperiale.

La sconfitta era evidente. Beaulieu ordinò all’esercito di ritirarsi a nord. Sebottendorf tentò di riconquistare Valeggio, fu respinto e si ritirò a Villafranca, lo seguirono Colli, Rukavina e Melas, poi da Hohenzollern-Hechingen e Lipthay che abbandonò Peschiera inseguito dai francesi.

Oltre cinquecento austriaci restarono catturati, feriti e uccisi, quasi pari al numero di francesi. La sconfitta costrinse Beaulieu a indietreggiare sino a Trento, lasciando la fortezza di Mantova senza difese.

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

Bibliografia: D. G. Chandler, Le campagne di Napoleone

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