Quando la cattedrale di Tolone divenne moschea

Nel 1543, Francesco I chiese a Solimano di inviargli in aiuto l’ammiraglio Barbarossa per conquistare Nizza. L’assedio congiunto delle forze ottomane e di quelle francesi fallì indecorosamente nel settembre di quell’anno, ma, con l’inverno che sopraggiungeva, il re di Francia volle ringraziare l’alleato ospitandolo a Tolone. Per l’occasione, la cattedrale cittadina divenne una moschea.

La corte francese dispose l’evaquazione di buona parte dei quartieri della città, concedendo a tutti l’esenzione dalle tasse per dieci anni. Gli ottomani entrarono a Tolone e ne furono padroni. Issarono la bandiera sui palazzi delle rappresentanze cittadine e imposero le loro tasse ai commercianti rimasti. La cattedrale di Tolone, la Notre-Dame-de-la-Seds, fu da loro usata come moschea. Cinque volte al giorno vi accorrevano per pregare.

Trentamila combattenti musulmani restarono tutto l’inverno a Tolone. Durante lo svernamento, Barbarossa riuscì pure a far circolare tra i mercanti della regione, la moneta turca. Chiaramente i suoi uomini non restarono con le mani in mano ed usarono il porto come base per attaccare le coste spagnole e italiane. Attaccarono Barcellona in Spagna, Sanremo, Borghetto Santo Spirito e Ceriale nei territori della Repubblica di Genova.

Barbarossa trovò eccellente la base di Tolone, qui poteva tranquillamente riparare le sue navi a spese dei francesi e mantenere un blocco di fatto di ogni spedizione genovese. Gli schiavi che fece furono portati a Tolone e venduti. La città si tramutò in un grande mercato di cristiani.

I musulmani restarono per otto mesi, sino al 23 maggio, poi salparono. In tutto Francesco I aveva versato 800.000 corone a Barbarossa, il quale, non pago, saccheggiò anche cinque navi francesi ferme nel porto. Cinque galee francesi, sotto il comando di Antoine Escalin des Aimars, il “Capitano Polin”, accompagnarono la flotta di Barbarossa sino in Sicilia, assistendo alle varie scorribande degli ottomani sulle coste italiane. Barbarossa devastò Porto Ercole, l’Isola del Giglio, Talamone e Lipari, catturando 6000 cristiani.

 

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

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