La Guerra di Successione di Mantova

Si è scritto che Filippo IV fosse solito considerare l’inizio del declino della Monarchia Spagnola nei fatti della Guerra di Successione di Mantova. In quel contesto, in effetti, la Spagna non solo non ottenne la vittoria sperata, ma risultò pure totalmente disonorata. Screditata militarmente sui campi di battaglia, la Monarchia Spagnola politicamente era apparsa come un potere arrogante, economicamente aveva sciupato dieci milioni di ducati, strategicamente aveva allentato la pressione sui Paesi Bassi perdendoli definitivamente. Dopo Mantova, le sorti di Madrid erano segnate, fu solo una questione di tempo vedere Francia e Spagna entrare in guerra.

Il 26 dicembre 1627 spirò senza eredi Vincenzo II Gonzaga, Duca di Mantova.

La più vicina erede di Vincenzo II era sua nipote, la principessa Maria Gonzaga, figlia di Francesco IV Gonzaga, ma non era contemplata la successione per via femminile. Per via maschile, invece, il candidato con più diritti era il duca francese Carlo di Gonzaga-Nevers. Costui, anticipando gli eventi con grande fiuto politico, aveva già inviato suo figlio, Carlo, Duca di Rethel, a Mantova, alla fine del 1627, per sposare la principessa Maria Gonzaga ed assicurarsi una tranquilla successione. Vincenzo II aveva benedetto la coppia giusto tre giorni prima di morire. Tutto sembrava sistemato eppure ciò che mancava era il formale consenso all’Imperatore, secondo le concezioni giuridiche del tempo.

Il Duca di Rethel prese possesso di Mantova mentre una tempesta andava formandosi attorno a lui. Se, infatti, Luigi XIII di Francia, guardò di buon occhi a quanto accaduto, alla Spagna non piacque l’idea che il Ducato di Milano finisse incastrato tra due territori controllati da alleati dei francesi. Dello stesso avviso fu l’Imperatore Ferdinando II che non concesse il suo beneplacito al matrimonio ed attribuì il titolo di Duca di Mantova a Cesare II Gonzaga, Signore di Guastalla. Si delinearono così due campi. Da un lato la Francia, con il Duca di Nevers, dall’altro l’Impero e la Spagna.

 

Il governatore di Milano, Gonzalo de Cordoba, si preparò ad agire, ma l’Imperatore non autorizzò l’intervento militare in suo nome. Madrid tentò allora strade per scatenare la guerra e negoziò con Carlo Emanuele, Duca di Savoia, un trattato per la spartizione del Monferrato. La guerra poteva avere inizio. Nella primavera del 1628, il Savoia, allettato dalla proposta spagnola, penetrò nel Monferrato ed occupò Trino, Alba e Moncalvo, mentre Gonzalo de Cordoba cinse d’assedio Casale, senza riuscire ad averne ragione.

Alla fine del febbraio 1629 l’esercito francese attraversò le Alpi e si precipitò in Italia. Sconfisse i Savoia presso il colle del Monginevro in una strana battaglia il cui risultato sarebbe servito per dare a Carlo Emanuele una scusa con cui marcare le distanze con i suoi alleati e passare coi francesi firmando un nuovo trattato di spartizione del Monferrato. Gonzalo de Cordoba, venuto a conoscenza dei fatti, rinunciò volontariamente l’assedio di Casale, per non finire raggiunto dai francesi ed essere costretto a farlo. Questa condotta indignò Madrid che richiamò il Cordoba e lo sostituì con Ambrogio Spinola.

Quasi contemporaneamente l’Imperatore, disturbato dalla scesa in campo di Luigi XIII, ruppe ogni indugio ed inviò in Italia 70.000 uomini comandati dal generale Albrecht von Wallenstein, assicurandosi prima che fossero, però, risarciti dalle casse del Ducato di Milano. Gli austriaci conquistarono Goito e cinsero d’assedio Mantova dove Carlo di Nevers resistette caparbiamente. Intanto i francesi occuparono la Savoia e presero Pinerolo. Spinola, invece, si riportò nel Monferrato e ripigliò l’assedio di Casale.

Nel luglio del 1630 l’esausta Mantova aprì le porte alle truppe imperiali e fu vittima di un terribile saccheggio che ne deturpò per sempre il volto.

In agosto, l’intervento svedese nella Germania settentrionale costrinse l’Imperatore a ritirare la maggior parte delle sue truppe dall’Italia settentrionale e rapidamente a cercare una soluzione per Mantova. Nell’ottobre del 1630 fu firmato il Trattato di Ratisbona con il quale i francesi si ritirarono dall’Italia ed in cambio l’Imperatore Ferdinando II investì il Duca di Nevers come nuovo Duca di Mantova. La situazione di Mantova fu poi ribadita nei successivi Trattati di Cherasco del 1631 con cui il Duca di Nevers dovette cedere a Vittorio Amedeo I, nuovo duca di Savoia, molte terre del Monferrato, mentre i francesi riprendevano possesso di Pinerolo.

Correttamente dunque Filippo IV poteva dire che le disgrazie della Spagna iniziavano con questa guerra costata tanti soldi a Madrid: la Francia ne usciva vincitrice su tutta la linea, mentre gli spagnoli non ottennero nulla, e né CordobaSpinola erano riusciti ad entrare a Casale.

 

 

 

Autore articolo: Angelo D’Ambra

Bibliografia: D. Parrott, The Mantuan Succession, 1627–31: A Sovereignty Dispute in Early Modern Europe

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