Navigatori ed esploratori di Messina

Messina ha annoverato tra i suoi illustri figli tanti suoi marinai, mercanti e viaggiatori che, intrepidi, si spinsero all’avventura praticando attraverso la via marittima, nuove scoperte e trovate di navigazione.

Fra le grandi città marinare italiane, Messina può a diritto gareggiare con merito. Attraverso le imprese compiute dai suoi viaggiatori, si può ritenere con diritto una città anseatica.

La memoria storica partecipa a rinnovare quelle imprese che s’imposero all’attenzione del mondo. Fra i più celebri navigatori ricordati nella storia, assume una grandezza assoluta Pietro Rombulo da Messina (1385 – 1451) che già nell’anno 1399 si dava all’avventura fino alla fine dei suoi giorni nel gennaio del 1451. Le cronache del tempo ricordano i suoi primi viaggi per terre sconosciute anche ai più celebri navigatori italiani di Genova e di Venezia. Praticando il mare per le sue traversate, spinse i suoi passi prima in tutto il Mediterraneo, percorrendolo da levante a ponente, per poi dirigersi nell’Africa settentrionale penetrando prima in Egitto poi in Sudan giungendo fino in Etiopia. Servendo gli imperatori di quel Paese per missioni diplomatiche e politiche, ebbe il modo, primo fra tutti gli europei di navigare l’Oceano Indiano scoprendo le Maldive nel 1416, lo Sri-Lanka e la Penisola Indiana giungendo nel golfo del Gange nello stesso anno. Ripeterà il viaggio nel 1423 e in seguito nel 1444 e nel 1448 fino in Malaysia, Indocina, Filippine e Cina. Ebbe il modo di esplorare l’Africa equatoriale praticando ricognizioni fino in Tanzania, così per via marittima toccò il Madagascar e circumnavigò nel 1432 il Capo di Buona Speranza, così chiamato dai portoghesi che lo scoprirono sessant’anni dopo.

Un altro grande viaggiatore messinese fu Giorgio Sur, verosimilmente socio di Rombulo, ebbe il modo di visitare la Persia, attraversando il Golfo Persico, giungendo in Etiopia in un primo momento; mentre nel viaggio successivo 1450 giungse attraverso la stessa via, prima a Costantinopoli poi in Portogallo e in seguito nelle Fiandre nel 1452.

Nel 1502 un altro grande navigatore messinese, Francesco da Messina, al seguito di Vasco Nuñez de Balboa, esplorerà l’America centrale, giungendo prima ai Caraibi, dopo a Panama, e in seguito in Arizona.

Ricordiamo ancora Antonio Millos da Messina, navigatore e cosmografo (1557 – 1601).  Al servizio della Repubblica di Venezia, egli ricoprì il grado di capitano giungendo fino alla gloriosa nomina di Ammiraglio della flotta veneziana. Numerose sono state le sue carte geografiche, delle quali si conservano esemplari negli archivi di Londra, Berlino, Roma, Venezia e Varsavia.  Singolare è la sua carta segnata come Xapan, l’antico Giappone, che non si allontana molto dalle moderne carte geografiche di quella regione.

Altro messinese, Scipione Cicala (1552 – 1605) è stato un attivo marinaio nella sua giovinezza fra le fila dei mercanti della città, commerciando nell’Egeo. Rapito in un’incursione turca in quei mari, convertitosi per avere salva la vita, entrerà ben presto con una lunga gavetta, fra i marinai turchi. Ricordato come condottiero e navigatore ottomano, assunse importanti incarichi militari e politici nell’Impero della Porta.  Ricoprì la carica di Gran visir sotto il regno di Maometto III nonché altri titoli di prestigio in quella società. Numerose imprese ebbe a compiere servendo gli Ottomani, distinguendosi nella lunga guerra condotta contro la Persia; di lui sono ricordati i suoi viaggi fra i golfi dell’Indo e il mar Rosso dove, insistevano le maggiori forze navali, nonché altre esplorazioni per missioni diplomatiche fino in Tartaria.

Francesco Cicala, missionario messinese, nel 1613 esplorerà per primo l’interno del Guatemala, l’Honduras, El Salvador e il Messico meridionale, costruendo la prima mappa geografica di quei territori. Fu segnalato fra gli illustri viaggiatori di quell’epoca.

Antonio e Tommaso Crisafi, navigatori, esploratori e condottieri messinesi al servizio, in Canada, degli imperiali francesi. Comandanti militari nella rivolta di Messina contro la Spagna di Carlo II (1674 – 1678), si rifugiarono a Versailles alla corte di re Luigi XIV. Nel 1684 furono inviati al seguito del comandante Tonti esplorando il Mississippi e l’Illinois; nel 1686 hanno preso parte nella spedizione contro gli indiani Irochesi presso Niagara. Antonio si distinse nel 1692 in numerosi scontri contro gli indiani nel Québec. Proprio qui, nel 1696 Tommaso morirà in operazioni militari mentre Antonio continuerà la carriera presiedendo importanti centri della Nuova Francia, ed esplorando gli interni del continente americano.

Completiamo questo lungo elenco di esplorazioni con un evento del Novecento. Si tratta di una vera e propria impresa, quella del capitano Francesco Geraci e del pilota Giuseppe Dominici, che negli anni trenta dello scorso secolo compirono un viaggio memorabile intorno al mondo. Definirono da soli sia la loro speciale imbarcazione sia il relativo piano di navigazione e partirono da Napoli il 18 agosto del 1932. L’impresa fu compiuta con una goletta di sette tonnellate esclusivamente con propulsione a vela denominata M. A. S. (alias Memento Audere Semper), lunga 10 metri e larga 2,80 metri, con un puntale di 1,20 metri. Questa imbarcazione strabiliando, riuscì a raggiungere i porti di tutti i cinque continenti.  La crociera complessivamente durò 1025 giorni, dei quali 399 giorni di vera navigazione, percorrendo una distanza di 27.775 miglia marine fra burrasche, rovesci e disagi di ogni genere. Ebbe termine il 7 giugno 1935 a Roma.

 

 

 

 

 

 

Autore articolo: Alessandro Fumia, studioso di storia messinese, è autore di numerose pubblicazioni tra cui “Quaderno di ricerca sulle Pietre egizie del Museo di Messina” e “Antonello da Messina a Giostra”.

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3 pensieri riguardo “Navigatori ed esploratori di Messina

  • 3 Gennaio 2019 in 10:54
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    Sono interessato a saperne di più su queste importati figure storiche della navigazione.sul mio sito, dedicato alle città marinare, si avrà modo di mettere in risalto alcuni significativi aspetti su Messina.
    Grazie.

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  • 9 Marzo 2023 in 4:43
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    Trovo interessante le storie sui navigatori messinesi anche ai fini di inserirli nella toponomastica insieme agli altri illustri personaggi.

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